La sacralità
della tavola a Sud

Ci sarà un motivo se buona parte della comicità sui meridionali ha a che fare con la gastronomia, o, in senso più stretto, con lo stare a tavola. Tanti youtubers hanno già esplorato a lungo il tema, e a volte può sembrare che ci sia un che di caricaturale nelle loro narrazioni: e invece no.

Al Sud la tavola è sacra, così come il cibo in sé e l’atto del cucinare. Parola di siciliana.

La ritualità della tavola

Non solo della tavola, ma anche a monte, nella cucina.
La cucina del meridione, intesa come luogo fisico e le sue frequentatrici, è solitamente una società matriarcale diretta, per ordine di anzianità sul campo, generalmente da una nonna. È lei che comanda cosa comprare, quando è troppo impegnata a friggere per andare lei stessa, che dirige gli aiutanti – qualora ne accetti -, che ti dice quale tovaglia mettere a tavola.

posti a tavola, invece, sono stabiliti secondo un tacito accordo tra i commensali. Il posto a capotavola va in genere al capo dei capi, di norma il marito della cuoca; all’opposto, un figlio maschio o un genero. I bambini, spesso, hanno un tavolo a parte (e talvolta anche un menù): nidiate di cugini che fanno squadra, spesso anche una volta promossi al tavolo dei grandi.

A tavola si sta tanto tempo. Non perché le portate non siano già state approntate all’alba, giusto una scaldatina qua e là, ma perché proprio ci piace.
Nota bene: la permanenza a tavola durante le cerimonie, spesso al limite dell’umano, merita di essere trattata a parte.

Ci piace chiacchierare, ci piace curtigghiare, assaggiare tante cose, e poi riassaggiare, e poi di nuovo riassaggiare, e bere del buon vino tutti insieme. Se la tv è accesa, lo è solo come sottofondo, giusto per aggiungere un altro po’ di caciara. I cellulari a volte stanno accanto al tovagliolo, ma solo per fare qualche foto da mandare al gruppo Whatsapp degli amici invidiosi: la pasta della nonna non è per tutti (anche se, per quantità, potenzialmente potrebbe esserlo).

Le materie prime della convivialità

Le ragioni dietro questa grande verità, ovvero la sacralità della tavola da una certa latitudine in giù, sono tante. Intanto ci piace prendercela comoda, specialmente nel week-end; ancora, la famiglia è importante e merita il suo spazio, fosse anche una riunione di parentela un po’ più partecipata una volta alla settimana. E infine si, a noi piace mangiare tanto, e soprattutto vedere gli altri divorare quello che con tanto amore è stato preparato (e insistere, insistere e ancora insistere affinché ne prenda ancora). Ma perché ci piace mangiare tanto? Perché la nostra cucina è veramente buonissima.

È una scienza basata su ingredienti semplici, intuizioni di quantità e tempi di cottura, che prende delle semplici melanzane e le fa diventare la ragion d’essere della pasta alla norma. Della pasta in bianco con pochi e semplici ingredienti diventa una carbonara da leccarsi i baffi.

Le materie prime che fanno felici i commensali del sud sono poche, potrebbero stare tutte nella stessa dispensa: ma sono di qualità. Spesso prodotte in loco, prese dal macellaio di fiducia, dall’orto del vicino: sprizzano di sapore e ammaliano con poco, resistendo alla tentazione facile dei surgelati da banco e della vista fast. A noi piace SLOW.

Al Curtigghiu come in famiglia

Se pensate che la cucina del Curtigghiu Ristorante Pizzeria nasce proprio dall’incontro di due culture che hanno ben in mente cosa sia la convivialità – la romana e la siciliana -, capirete facilmente le nostre scelte. Un ambiente semplice e familiare, dove sentirti a tuo agio e venire a trovarci senza nessun dress code particolare.

Non abbiamo i tavoli per i bambini (ma un menù per bambini si!), però abbiamo pensato al loro intrattenimento e non solo: le nostre tovagliette sono piene di giochi per i grandi, tutte da disegnare e colorare per i più piccoli. I piatti sono quelli della tradizione, le porzioni abbondanti (così come, nei giorni no-diet, riempiresti il piatto a casa tua).

Infine, siamo un locale no WI-FI: vogliamo vedervi divertire e chiacchierare senza tablet e smatphone in mano, vogliamo che ritroviate il piacere di condividere la tavola come se foste in famiglia. L’unico uso che “tolleriamo” è quello di prenderlo per immortalare un momento speciale: quello in cui siete felici di passare del tempo insieme e di quello che state per mangiare.
Del resto, mica dalla nonna c’è il Wi-Fi!