C’è l’Etna, c’è il mare, c’è un bellissimo centro pieno di storia, vicoli e viuzze che tanto hanno da raccontare: cosa mangiare a Catania, però, resta comunque uno dei primi pensieri del turista in visita alla città.
Se da un lato è in parte vero che Catania può essere visitata in uno o due giorni di camminata serrata, potreste impiegare molto più tempo a provare, piuttosto, tutta la tradizione culinaria della città dell’elefante. Una tradizione fatta di piatti casarecci, street food (che spesso, qui, si traduce in “arrusti e mancia”) e dolci prelibatezze, di cui massima rappresentazione è la cassatella chiamata Minna di sant’Agata.
Catania è quel posto dove ogni quartiere ha la sua vocazione culinaria: c’è la pescheria coi suoi coppi di pesce, la via Plebiscito con i barbecue sempre accesi, il district food di via Santa Filomena. Ma quali sono quei piatti che non potete assolutamente non assaggiare?
All’ingresso dei bar della città, alla voce “Granite con brioche” dovrebbero apporre una didascalia che avverta chi si approccia per primo a questo pasto. Un po’ come quelle di Jumanjii: “Avventurosi, attenzione! Non cominciate ecc.”. La granita crea dipendenza, se siete amanti del dolce e, soprattutto, della colazione fredda.
Se l’avete già mangiata fuori dalla Sicilia, nonostante casi di omonimia, no, non avete mangiato una granita. Quindi, iniziate la vostra giornata catanese con la colazione tipica dell’estate. Prendete posto in un bar del duomo, prima di visitare la bellissima cattedrale o subito dopo per un break. La fontana dell’Amenano a far da sottofondo, la caciara della piazza, i musicisti occasionali: il set è pronto per ordinare la vostra prima granita.
Pastosa, saporita, fresca. Le più tradizionali? Mandorla o limone, ma nel tempo i mastri granitai ne hanno sperimentate di ogni: fico d’india, gelsi, pesca, pistacchio e molto altro ancora.
No, no, se vi sedete a tavola e avete ancora tutta la città da esplorare commettete un errore: vi verrà il padre di tutto il tempo perso delle vacanze, il tanto temuto abbiocco.
Sfruttate l’occasione, invece, per fare un piccolo break in uno dei tanti bar della città e andate dritti al sodo. Non lasciatevi distrarre dalla varietà di quella che chiamiamo tavola calda (tutta meravigliosa, a onor del vero!) e puntate dritti a lui: l’arancino!
L’arancino al ragù, con la sua forma piramidale, è l’arancino per antonomasia, ma se avete ancora spazio per il bis ne troverete per tutti i gusti: alla norma, al pistacchio, persino al pesce nei posti giusti.
Istruzioni per mangiare un arancino: la tentazione sarà quella di cominciare a mordere la punta, ma potete permettervelo solo ad un certo livello di anzianità nel rapporto con gli arancini. Per i novellini, l’arancino va ribaltato: la parte puntuta è, in realtà, una comoda impugnatura.
Adesso che avete girato e rigirato la città, adesso si. Potete rilassarvi a tavola e gustarvi, dall’inizio alla fine, un tipico menù catanese.
Noi del Curtigghiu ne abbiamo pensato uno per voi che passa per i nostri capisaldi, dall’antipasto in poi!
Cominciate con un bel fritto siciliano: se è vero che al Sud la frittura è un valore, in Sicilia rasenta il sacro. A fianco delle più note panelle e croccè, trovate le mini siciliane (delle particolari pizze chiuse e fritte) e il macco fritto, un tipico piatto delle cucine più popolari.
Tra i primi, scegliete la pasta alla Norma. Una preparazione semplice tanto quanto esaltante, il piatto catanese per eccellenza che prende nome dall’opera di Vincenzo Bellini, usata come esclamazione di stupore per la troppa bontà. Melanzane (fritte, ovviamente), salsa di pomodoro, ricotta e basilico: gli ingredienti per la felicità.
Se siete stati dei bravi osservatori, nel corso della giornata, avrete visto che per i catanesi la carne per eccellenza è una sola: quella di cavallo! E proprio la trinca di cavallo accompagnata da insalata vi suggeriamo come scelta del secondo. Un sapore intenso e indimenticabile, accompagnato dal contorno tra i più tipici delle nostre mense: ricotta, cipolla e pomodoro fresco.
Siamo riusciti a farvi venire l’acquolina in bocca? Allora dovete proprio venire a trovarci!
Il Curtigghio si trova tra i ristoranti di via Santa Filomena, a pochi passi da via Etnea. Ci trovi aperti ogni sera, e a pranzo sabato e domenica.
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Via Santa Filomena 43